BLUE VELVET (2020)
Regular Edition, stampato in 200 esemplari, numero 122/200
Autore: Kevin Tong
Tutto cominciò ad Austin, Texas, nel 1997, dove Tim e Karrie League fondarono una catena di cinema indipendenti chiamata Alamo Drafthouse. La politica, rigorosamente cinefila, dei due proprietari prevedeva che gli spettatori non potessero entrare a film iniziato, non potessero parlare durante le proiezioni e, soprattutto, spegnessero il cellulare prima di entrare in sala. Le proiezioni spaziavano dai film nuovi, ai classici senza tempo fino a vere e proprie gemme di cinema horror ed exploitation . Il successo di pubblico non tardò ad arrivare (anche grazie agli incontri con ospiti e critici) e il nome Alamo Drafthouse divenne di culto tra i cinefili americani. Ma era solo l'inizio.
Le cose cominciarono a diventare importanti quando Rob Jones propose a Tim League di commissionare ad alcuni artisti dei poster per pubblicizzare gli eventi e le rassegne (Rolling Roadshows) organizzati dalla Alamo Drafthouse. Jones contattò diversi amici creativi che lavoravano nel business dei poster musicali e gli chiese di reinterpretare alcuni poster di cinema classici. Anche in questo caso, l'idea riscosse da subito il favore del pubblico tanto che nel 2004 venne fondata la Mondo Tees, un negozio che vendeva t-shirt e poster a tiratura limitata. In pochissimi anni, però, il successo dei poster eclissò completamente il mercato delle magliette e i posters Mondo iniziarono un'escalation tutt'ora in crescita nel cuore dei collezionisti. Nel 2008, la richiesta di poster a tiratura limitata era così importante da indurre la Mondo (grazie all'intuizione di Justin Ishmael) ad alzare il tiro, uscire dall'ambito amatoriale e comprare ufficialmente le licenze dei film (il primo colpo gobbo avvenne nel 2010 con Star Wars).
Da allora i collezionisti e gli ammiratori degli “Alternative Movie Posters” sono aumentati a dismisura e sono presenti in tutto il mondo. E, ovviamente, la Mondo è stata imitata da tante altre realtà e gli artisti coinvolti nel fenomeno sono tantissimi: Olly Moss, Tyler Stout, Rich Kelly, Laurent Durieux, Jason Edmiston, Gary Pullin, Mattt Ryan Tobin, Ise Ananphada, Adam Rabelais, Casey Callender, Craig Drake e Yvan Quinet sono solo alcuni dei più importanti giovani illustratori votati alla reinterpretazione dei poster di cinema. Ma il grande successo di questo fenomeno fra i collezionisti ed i cinefili ci racconta di come la morte del manifesto classico (ormai da tempo avvilito da indistinguibili montaggi fotografici fatti a photoshop) non sia stata una cosa completamente indolore. Anzi. Se l'industria cinematografica fosse ancora quella di quarant'anni fa, tutti questi giovani artisti lavorerebbero con le grandi case di distribuzione invece che in un circuito alternativo (e infatti un illuminato nostalgico come Francis Ford Coppola ha scelto Laurent Durieux per realizzare i poster dei suoi ultimi film – vedi “Apocalypse Now Final Cut”).
In linea generale gli Alternative Movie Posters si pongono come celebrazione massima della Cultura Pop e non è un caso, infatti, che l'età media degli artisti più quotati oscilli fra i 40 e i 50 anni. Grandi classici a parte, i risultati migliori di questa Arte relativamente nuova sono da ricercare nei manifesti dei cult movie, degli horror e del cinema di exploitation anni 60, 70 e 80. Titoli come Halloween, Ghosbusters, Gremlins e The Texas Chainsaw Massacre sono stati fondamentali nella formazione di questi artisti i quali, avendoli venerati e vissuti profondamente, sono in grado di reinterpretarne il senso in modo incredibilmente efficace. Atmosfere, sensazioni, personaggi e storie sono stati talmente assimilati che i manifesti da loro creati diventano l'espressione visiva del loro amore per quei film. E, quindi, non ci si si deve stupire se milioni di fan, in tutto il mondo, si sentono profondamente rappresentati da queste nuove ed originali immagini “di cuore”. L'ovvia conclusione di questo percorso emotivo è rendersi conto come gli Alternative Movie Posters siano, spesso e volentieri, molto più belli ed efficaci dei manifesti originali dell'epoca (anche perché, diciamolo, oggi nessuno si deve più preoccupare degli spoiler).
Ovviamente, io non potevo certo rimanere indenne dalla “Mondo Mania”....in questa speciale sezione del sito potete vedere la mia collezione (che sarà sempre in aggiornamento). Rifatevi gli occhi!
Regular Edition, stampato in 200 esemplari, numero 122/200
Autore: Kevin Tong
Velvet Variant Edition, numero 72 di 75 esemplari
Autore: Matt Ryan Tobin
Commissione Privata. Numero 21 di 25 esemplari. Firmato dall'autore
Autore: EvlisDead
Variant Edition. Numero 3 di 300 esemplari. Dalla collezione privata di Tim League
Autore: Boris Pelcer
Regular Edition. numero 2 di 250 esemplari. Firmato dall'autrice. Dalla collezione personale di Tim League
Autore: Jessica Seamans
Regular edition. Numero 23 di 275 esemplari. Dalla collezione personale di Tim League
Autore: Robert Sammelin
Regular edition. Numero 2 di 275 esemplari. Dalla collezione personale di Tim League
Autore: Robert Sammelin
Regular edition. Numero 107 di 125 esemplari.
Autore: Florian Bertmer
Regular edition. Numero 66 di 105 esemplari.
Autore: Richard Hilliard
Regular edition. Numero 163 di 200 esemplari.
Autore: Jason Edmiston
Variant Edition. Numero 14 di 65 esemplari. Dalla collezione personale di Tim League
Autore: Ken Taylor
Regular edition. Numero 14 di 250 esemplari. Dalla collezione personale di Tim League
Autore: Gary Pullin
Regular edition. Numero 14 di 300 esemplari. Dalla collezione personale di Tim League. Firmato dall'autore
Autore: Jason Edmiston
AP Special Edition. Numero 46 di 60 esemplari. Firmato dall'autore
Autore: Jason Edmiston
AP Edition. Numero 28 di 70 esemplari. Firmato dall'artista
Autore: Jack Gregory
Giclee Edition. Numero 2 di 65 esemplari. Dalla collezione personale di Tim League
Autore: Jason Edmiston
Regular edition. Numero 30 di 100 esemplari.
Autore: Yvan Quinet
Screen Print, inchiostro fluorescente. Numero 38 di 45 esemplari
Autore: Scott Neilson
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